giovedì 14 maggio 2009

L'inchiesta di Repubblica

Finalmente un po' di giornalismo-pitbull.
Di quello raspato con unghie e denti per fare pelo e contropelo al potere.
Se poi oggi questo è saldamente in mano a un personaggio come Silvio Berlusconi e alla sua vastissima corte di scherani, yesmen, giornalisti-velini e veline-parlamentari, tanto meglio.

E' chiaro che il gruppo Repubblica-L'Espresso rappresenta in Italia un gruppo di potere come un altro. Che a volte riesce ad interpretare i miei bisogni e pensieri, a volte molto meno.
E' altrettanto evidente però che andare a sfruculiare tra vizi privati e pubbliche virtù (è una battuta, dai...) del premier è operazione ad alto impatto politico che va sostenuta per non esaurirsi nello spazio di un mattino, schiacciata dalle enormi pressioni che dovrà subire.

Di qui l'invito di Repubblica stessa alla "compartecipazione" ("pubblica su facebook, inserisci nel tuo blog", ecc.) da parte di quei tanti lettori che nel web sono parte attiva e possono ampliare la cassa di risonanza di quanto emergerà dal prosieguo di un'inchiesta che ha il dovere civile di andare fino in fondo ad una vicenda che di privato non ha nulla.
Ma che invece rischia di scoperchiare il vaso di Pandora di un potere che, per le forme e i modi che ha assunto, considero pericoloso per il futuro della democrazia italiana.


Nessun commento: