giovedì 22 aprile 2010

How to Survive an Atomic Bomb

From “How to Survive an Atomic Bomb”
by Richard Gerstell, Ph.D.
Consultant to the Civil Defense Board
(Bantam Books, NYC, 1952).

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IL LIBRO DA CUI SONO TRATTE QUESTE DUE ILLUSTRAZIONI E’ VERO. LO TROVATE ANCORA IN VENDITA SU AMAZON. SI CHIAMA “COME SOPRAVVIVERE ALLA BOMBA ATOMICA” ED E’ DEL 1952. QUESTI QUI SOTTO SONO DUE FRA I PIU’ BEI DISEGNI DEL LIBRO.

SE VENITE SORPRESI ALL’APERTO DA UN ATTACCO ATOMICO
IMPROVVISO, UN CAPPELLO VI DARA’ ALMENO UNA MINIMA
PROTEZIONE DALL’ONDA DI CALORE.



QUI INVECE SIETE CONTADINI SORPRESI SEMPRE DA UN
ATTACCO ATOMICO IMPROVVISO MENTRE LAVORATE NEI CAMPI
E NON AVETE NEMMENO IL CAPPELLO. IL SOLCO
DI UN CAMPO ARATO LO SOSTITUIRA’.

Via Massimo Bucchi.
Grazie a Finegarten.

martedì 20 aprile 2010

Un buon post, diciamo

Molto divertente il modo in cui Il Post celebra oggi i 61 anni del Baffino.
Una galleria fotografica che, da sola, vale un articolo.
Azzeccatissimo anche il titolo: "61 anni, diciamo" (e viene subito in mente la Guzzanti, diciamo).

Per chi non lo sapesse, Il post è il nuovo quotidiano online che non è un quotidiano online, il nuovo aggregatore che non è un aggregatore (è il bello e il brutto delle etichette, a cui va riconosciuto il pregio della chiarezza e il difetto della semplificazione, diciamo che direbbe Enrico Ghezzi).

Tra i fondatori, nonché Diretùr, Luca Sofri.
Visto l'oggetto, ça va sans dire.





Gravité

Gravité from Renaud Hallée on Vimeo.

lunedì 19 aprile 2010

This world - The Berlusconi Show

Il documentario di Mark Franchetti mandato in onda dalla BBC nel marzo scorso.






Pixel attacks

I videogiochi, come alieni, si mangiano la città.

Life online

Sono letteralmente affascinato da questi pezzi di storia che grazie a Google books sono diventati disponibili per tutti.

Sto parlando di Life, la rivista fondata nel 1936 da Henry Luce, di cui ora è visionabile non solo l'intero (e immenso) archivio fotografico, ma tutti i numeri della rivista digitalizzata dal 1953 al 1972 (gli altri arriveranno, immagino).



Qui, il numero successivo all'assassinio di Martin Luther King (4 aprile 1968).
Sotto, una inserzione pubblicitaria a pag. 21 dello stesso numero.

domenica 18 aprile 2010

La badante che non sprizzava gioia



Il documentario Sidelki/Badanti (2007), scritto e diretto da Katia Bernardi, parla della vita delle badanti ucraine in Trentino. È stato girato tra l’Italia, l’Ucraina e Mosca e negli ultimi mesi è stato presentato in diverse città del nord Italia. Tra le protagoniste ci sono donne che prima di emigrare erano maestre di canto lirico o ingegneri, e non sapevano nulla di piaghe da decubito.

“Sono stata licenziata perché il mio datore di lavoro diceva che ero troppo triste”, racconta una delle venti badanti intervistate da Bernardi. “Ma, segregata in casa tutto il giorno con un malato terminale, come faccio a sprizzare gioia?”. Le sidelki provano un profondo senso di colpa per aver abbandonato i figli in Ucraina, sono angosciate dalla precarietà delle loro condizioni di lavoro e dalle difficoltà burocratiche e linguistiche.

Per questo a volte soffrono di quella che i medici ucraini chiamano “la sindrome italiana”, una grave forma di depressione sempre più diffusa. Psicologicamente impreparate alla dequalificazione professionale, si considerano come dei bancomat per le loro famiglie. Sognano di andare in pensione per fare le nonne a tempo pieno e recuperare gli affetti perduti. Nel frattempo lavorano sodo e cercano d’integrarsi. “Ma finché non trovano un’amica italiana, non si sentiranno mai integrate”, dice Nadia Kouliatina, presidente dell’associazione Agorà di Trento.

A una delle proiezioni del documentario, prodotto dall’assessorato alla cultura della provincia autonoma di Trento, hanno assistito anche Ivana e Tatiana, che erano state invitate a dare la loro testimonianza. “Obama ha chiesto scusa ai nativi americani per i torti che hanno subìto”, ha detto Ivana. “Verrà il giorno in cui qualcuno si scuserà con gli ucraini per aver sfasciato tante famiglie?”. Tatiana non pretende così tanto. Le basterebbe uno spasibo (grazie) e un’amica italiana. Laila Wadia

Fonte: Internazionale.

domenica 11 aprile 2010

Addio Edmondo

E' morto un gran modenese, Edmondo Berselli, giornalista e scrittore. Oltre ad aver letto migliaia di suoi articoli, sempre acuti quanto ironici (spesso ilari), a lui devo la mia bibbia locale, o quasi: "Quel gran pezzo dell'Emilia".

sabato 10 aprile 2010

A Nordest - trailer


Video trailer del film-documentario di Milo Adami e Luca Scivoletto "A Nordest", viaggio nella provincia veneta, una delle zone più industrializzate e complesse d'Italia, dai sobborghi di Mestre al lago di Garda, percorrendo lasse della Statale 11, Padana Superiore.

Il racconto di un mondo ai margini, costruito attorno alle storie di alcuni personaggi che lo abitano e ne vivono le più evidenti contraddizioni.
Vittime rassegnate, solitari disillusi, cinici uomini d'affari, storie di quotidiana sopravvivenza o sopraffazione sullo sfondo di un paesaggio in continuo mutamento.

Il documentario è il risultato di due anni di perlustrazioni nella regione, che Milo Adami e Luca Scivoletto hanno svolto a più riprese tra il 2008 e il 2009, osservando, raccogliendo e selezionando i tratti nascosti di un territorio carico di mistero, restio a raccontarsi come a farsi raccontare, nel tentativo di restituire un frammento del nudo paesaggio italiano contemporaneo.

Prodotto dalla Pinup Filmaking e dal produttore associato Michele Armenia, A Nord Est è stato inoltre realizzato con il sostegno del Comune di Venezia, Centro Culturale Candiani, Videoteca di Mestre, Museo Laboratorio Mestre Novecento e con il patrocinio del Comune di Padova.

via Movieye.it

Italy


via Alevalvo

venerdì 9 aprile 2010

Chi non vorrebbe un amico come Michele?

"Che c'è di male ad avere un amico potente? Chi non vorrebbe averlo?".
Un'affermazione di un'insegnante ripresa da una puntata di Annozero del maggio 2009 che mi aveva molto colpito.
Ne avevo tratto qualche breve considerazione.

Riflessioni che dopo la puntata di ieri sempre della stessa trasmissione condotta da Michele Santoro, vanno quantomeno aggiornate.

Il fatto: grazie ai soliti collegamenti con gli inviati, nel caso Corrado Formigli, e alla presenza in studio del Ministro del Tesoro Giulio Tremonti, gli operai sardi della Vinyls che stanno dando vita all'esperienza di protesta "L'isola dei cassintegrati", sono riusciti a strappare al ministro - sollecitato anche da Santoro - un generico impegno a studiare (e possibilmente intervenire) sulla questione specifica.

A parte l'ovvietà di considerare più che positivamente la possibilità che la protesta riesca a sortire qualche risultato oltre le chiacchiere in studio, quel che viene da chiedersi è se oggi, per venire a capo di una vertenza, sia indispensabile re-inventarsi nani e ballerine (l'operazione di comunicazione degli operai del petrolchimico di Porto Torres è una voluta parodia dell'isola dei famosi) e, soprattutto, se sia necessario riuscire a trovare il modo per arrivare direttamente al potente di turno attraverso una trasmissione potente come Annozero.

Ieri sera è andata così.

E bravo Michele quindi, che (forse) avrai dato una mano a risolvere il drammatico problema dei cassintegrati dell'isola, ma adesso spiegami cosa dovrò inventarmi io (o chi per me) la prossima volta per riscuotere un po' di attenzione (tua o di chi per te).

E più ancora, come posso riuscire ad avere il tuo numero di cellulare?

lunedì 5 aprile 2010

Mosca-Vladivostok: un viaggio virtuale su Google Maps

La Trans Great-Siberian Railway - l'orgoglio della Russia - attraversa 2 parti del mondo, 12 regioni e 87 città. Un progetto congiunto da parte di Google e la società "Ferrovie della Russia", vi permetterà di non uscire di casa per viaggiare su questa rotta famosa, e guardare il lago Baikal, Hehtsirsky Ridge Mountains Barguzinsky, Yenisei, e tanti altri luoghi belli nel nostro paese.

In un certo senso vi verranno proposti i classici della letteratura russa, paesaggi vividi del fotografo Anton Lange e storie affascinanti dei luoghi più interessanti del percorso. Let's go!

domenica 4 aprile 2010

Se il Berlusca occupa anche la rete

I quotidiani, ripeteva Luigi Pintor, durano un giorno e poi sono buoni per incartare patate e pesci.
A volte però, qualche articolo vale la pena conservarlo.
E magari farci anche due pensieri sopra.
Se possibile.

Se il centrosinistra riparte su Internet



Una vignetta di Strisce bavose.