giovedì 7 ottobre 2010

Niente carta solo wéb, alla lettera quarantatré

Rigorosamente nei modi segnalati dal titolo di questo post (niente versione "Guttemberg", sei secoli dopo, al massimo "buona per incartarci il pesce il giorno dopo"), oggi al varo Lettera43, quotidiano online diretto dall'ex direttore di Panorama Economy, il vicentino Paolo Madron.

Un dailynews generalista che si propone di sfidare le più affermate testate italiane (si sa quali sono, non serve ripetere) sullo stesso terreno, spostando però ancora un po' più in là l'asticella specifica di quel medium che è il web.

Lo spiega lo stesso Madron nel suo editoriale d'apertura: "Lettera43 non sarà un blog, nemmeno in certe sue versioni allargate, ma un vero e proprio quotidiano completamente gratuito. Anzi, un quotidiano settimanale, che coniugherà in simultanea la notizia e il suo approfondimento. Intenzionato a sfruttare appieno le peculiarità del mezzo, lo farà in modo multimediale, sconvolgendo la tradizionale gerarchia che assegna il primato dell'informazione alla parola scritta, convinti come siamo (e qui qualcuno potrà dispiacersene) che il guardare stia sopravanzando il leggere, il consumo veloce la più meditata attenzione".

Anche se, continua Madron, "essere veloci e multimediali non significa naturalmente essere superficiali, ma solo tenere conto di un radicale cambiamento nell'attitudine del lettore al quale, proprio per questo, Lettera43 offre una doppia modalità di fruizione, dandogli la libertà di scegliere per tutti gli articoli tra una versione breve e una estesa. Che sia lui, in base al suo tempo e ai suoi interessi, a decidere quale privilegiare".

L'idea prende avvio un anno e mezzo fa e, sicuramente, comincia sotto i migliori auspici, almeno a quantità di risorse raccolte per dar vita all'avventura: tre milioni di euro, secondo Affari Italiani, che certo permetteranno alla nuova iniziativa di svilupparsi senza patemi d'animo, almeno nella fase iniziale.

Bei segnali, dal mio punto di vista.
Con tanti auguri a Paolo Madron e alla sua giovane redazione (anche se magari qualche vecchio/giovane sicuramente non ci starebbe poi così male in mezzo a tanta gioventù. O no, Paolo?).

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