domenica 3 ottobre 2010

Tu quoque, Beppe!

Chiariamo subito che quel che segue non cambia nulla della sostanza politica della proposta di Grillo e del suo movimento, ma certo gli toglie un bel po' di romanticismo, che per un rivoluzionario - novello Robespierre - che vuole semplicemente fare piazza pulita e abbattere l'ancien regime ("sono tutti morti"), non è questione solo di contorno ma, di nuovo, di sostanza.

Ogni utopia ha la sua terra promessa da raggiungere. E soprattutto ha bisogno di tanti fedeli che salgano sulla stessa nave disposti ad attraversare il Mar Rosso per trasformare in un sogno collettivo ciò che, preso individualmente, sarebbe solo il delirio di un pazzo.
E Grillo di fedeli ne ha tanti. Anche se - almeno secondo Andrea Fabozzi su Il Manifesto, un tantinello litigiosi. Ma ci sta: un movimento allo stato nascente raccoglie un magma di aspirazioni, intenzioni, opinioni che, man mano che convergono nella forma (più o meno) definitiva del progetto, possono confliggere tra loro e, spesso, perdersi per strada.

Quel che invece lascia un po' più perplessi e toglie quel di più d'incanto che il Movimento 5 stelle riesce a trasmettere ai suoi simpatizzanti, è che la rivoluzionaria democrazia diretta che Grillo promette in sostituzione di quella rappresentativa che governa qualsiasi Paese sedicente democratico, quel libero muoversi e libero opinare in libera rete - cardini del movimento  ha alle spalle spin doctors, web markettari raffinatissimi, mica da ridere. Che, almeno secondo quanto scrive Pietro Orsatti su Micromega, più che neutri osservatori del libero traffico, lo dirigono un bel po'. Come qualsiasi altro Grande Fratello.

Contraddizioni (?!?) che ricordano i frequenti ondeggiamenti di altri rivoluzionari decisamente più globali come i due boys di Google, Brin e Page, che mentre promettono di regalare libertà al mondo intero, nel frattempo (indubbiamente per loro bravura) ne controllano e influenzano una fetta enorme.

Perciò Beppe, "Don't be evil".
E speriamo basti.

Nessun commento: