domenica 21 novembre 2010

Meg Maynard Keynes

1) Ieri sera mi son guardato un brutto film con una Meg Ryan parecchio rifatta che adesso ha questa faccia qui e sembra una tizia che abita qui vicino e ha una grande Mercedes e che l'altro giorno facendo la retro quasi mi prendeva sotto non perché "donna al volante guaio galoppante" e non mi ha visto, ma perchè siccome c'ha la Mercedes e due zigomi che sembrano due tette siliconate si può tranquillamente prendere il lusso di fare la retro guardando solo un po' e magari chiacchierando nel frattempo al cellulare.

2) Ho finito un gran bel saggio di Edmondo Berselli, "Sinistrati - Storia sentimentale di una catastrofe politica" di cui voglio riportare un breve passo.

In sintesi prima di arrivare al dunque: nel 1926 i migliori economisti del mondo si trovano a Cambridge e dopo tanto discutere arrivano alla conclusione che per curare la disoccupazione bisognerebbe abbassare i salari.

Fu a quel punto che prese la parola John Maynard Keynes, e i presenti sprofondarono in un silenzio religioso. "Ottimo lavoro" disse. "Mi compiaccio con tutti voi". Si guardò intorno con aria ironica: "Anzi, io approfondirei lo schema, lo dilaterei. E trarrei le dovute conseguenze. Perchè, vedete, se noi riusciamo non semplicemente a ridurre, bensì a portare a zero i salari, la disoccupazione scompare, nel senso che tutti hanno interesse ad impiegare una manodopera che non costa nulla".

I professori di Cambridge lo fissarono ammirati, ma Keynes li gelò: "Però c'è un problema". Gli altri si guardarono con una muta domanda stampata sui volti: perché dovrebbe esserci un problema in una soluzione tanto elegante? "Il problema è che, senza soldi in tasca ai lavoratori, crolla la domanda aggregata". Il corpo docente spalancò gli occhi per la meraviglia. E' vero commentarono alcuni sottovoce, senza soldi l'economia si inceppa. Non ci avevamo pensato
. (pag. 183)

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